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Dall’8 al 20 ottobre, nella sala XVIII della Pinacoteca di Brera, sarà esposta la grande tela di Benvenuto Tisi detto il Garofalo raffigurante la Crocefissione con la Vergine, la Maddalena e i santi Giovanni Evangelista e Vito, datata 1522 e di recente oggetto di un accurato intervento di restauro che ne ha riportato in luce le finezze cromatiche e molti particolari prima offuscati da strati di depositi e patinature antiche.
Benvenuto Tisi, detto il Garofalo, fu attivo alla corte di Ferrara per il Duca Ercole I d’Este e poi per Alfonso I d’Este, ma la sua produzione più cospicua fu quella per la committenza religiosa e per l’alta e colta aristocrazia cittadina, tra cui il notissimo Antonio Costabili. Garofalo fu soprannominato dalle fonti il “Raffaello ferrarese” per l’influenza che sul suo stile esercitò Raffaello, specie dopo un viaggio a Roma nel 1512, effettuato insieme al Duca Alfonso I. Soprattutto nella tecnica esecutiva, l’artista risentì molto del modus operandi di Dosso Dossi, pittore della corte estense con il quale collaborò nell’esecuzione dello straordinario Polittico Costabili della Pinacoteca di Ferrara, come pure della raffinata cromia dei dipinti di Giorgione e Tiziano.
La Pinacoteca di Brera ha realizzato il restauro, avalendosi della restauratrice Delfina Fagnani, grazie ad Italia Nostra, che ha indirizzato la scelta dello sponsor Tigotà.

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“La cultura del territorio”
ciclo di conferenze e visite guidate.

Nel quadro della programmazione delle iniziative della Sezione di Milano di Italia Nostra, si è ritenuto di integrare i temi oggetto delle conferenze, che ormai da anni animano la nostra sede, prendendo in considerazione alcuni argomenti di particolare rilievo e attualità per l’assetto del territorio, che intendiamo affrontare secondo gli obbiettivi prioritari di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale in un ciclo che abbiamo per questo intitolato “La cultura del Territorio”.

Le tematiche individuate sono:

Il sistema dei Navigli lombardi che interessano la città metropolitana di Milano.

Il “Progetto Navigli”, promosso dal Comune di Milano per la riapertura del Naviglio interno, ci ha dato l’opportunità di sperimentare un rapporto interattivo con i nostri soci che può essere assunto come modello per l’approfondimento di altri temi che interessano la città: abbiamo dapprima promosso una conferenza di due relatori che hanno illustrato il progetto elaborato in gruppo al Politecnico, a questa fase informativa è seguito un momento di consultazione dei soci per conoscere le loro rispettive osservazioni che sono state presentate al Comune di Milano in sede di confronto collaborativo. Abbiano inoltre organizzato una visita guidata sul Naviglio Grande per dare l’opportunità di conoscerne direttamente i caratteri paesaggistici del Sistema e favorire quindi la formulazione di un giudizio informato.

La presentazione di vari temi seguirà quindi questo percorso: fornire ai soci un’informazione obiettiva, organizzare un momento di ascolto delle loro osservazioni e infine presentare le considerazioni conclusive ai soggetti territoriali proponenti.

Gli approfondimenti per la tematica “sistema Navigli” riguarderanno: i Navigli di Paderno e Martesana; il Canale Villoresi sarà preso in considerazione come importante canale artificiale che offre l’opportunità di trattare unitariamente il ruolo di questi manufatti storici di ingegneria idraulica nello sviluppo del paesaggio agrario lombardo.

Progetti e programmi di sviluppo territoriale della città sono argomenti che troviamo ormai quotidianamente sulla stampa e che sollecitano a promuovere approfondimenti utili alla formazione di un giudizio consapevole e obiettivo in grado di cogliere opportunità e criticità di questo momento di grandi trasformazioni della città.

Si tratta fondamentalmente della proposta di aggiornamento del Piano di Governo del Territorio (PGT) di Milano che comporta una visione organica sui progetti di rigenerazione di grandi aree come gli Scali Ferroviari, la Piazza d’Armi, la Goccia e altre aree libere di grande dimensione da considerare come opportunità per realizzare una diffusa rete di parchi urbani per la città, rispondendo alle attuali esigenze di incremento delle aree destinate al verde.

Nell’impostazione di questo ciclo di conferenze si è ritenuto opportuno riservare un giusto spazio a strumenti di riferimento culturale che propongano modelli ed esperienze di valorizzazione dei paesaggi nelle loro particolari configurazioni.

Appartengono a questa serie:

la conferenza che si terrà con l’apporto del Politecnico di Milano per illustrare il concetto di Ecomuseo inteso come istituzione che assicura la salvaguardia del patrimonio culturale/paesaggistico di un determinato ambito di territorio con la partecipazione attiva della popolazione locale che ne riconosce il valore identitario.

In accordo con la Soprintendenza potremo conoscere i programmi di valorizzazione del patrimonio archeologico della Milano romana e medioevale con particolare riguardo ai recenti ritrovamenti e riconoscimenti.

La Regione Lombardia in accordo con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (MIBAC) sta aggiornando il proprio Piano Paesaggistico Regionale (PPR) approfondendo gli aspetti conoscitivi e normativi per una più efficace salvaguardia dei paesaggi lombardi. Questo per le finalità di Italia Nostra è uno strumento importante che ci sarà dato di conoscere grazie alla disponibilità dei funzionari e dei consulenti regionali che ci proporranno una presentazione per non addetti ai lavori.

Ivrea di Adriano Olivetti – “Ivrea Città Industriale del XX Secolo” è stata recentemente iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco come esempio della sperimentazione di idee sociali e realizzazioni architettoniche calate nel processo industriale e nella comunità che in questo clima di “alleanza delle parti” vive la propria identità. Questo è un esempio di grande interesse di possibile ecomuseo che ci è sembrato correttamente inserito nel ciclo “La cultura del Territorio”.

La Piazza Adriano Olivetti – L’intervento milanese si inserisce nel contesto di un grande processo di riqualificazione urbana che prevede il riuso delle aree industriali dismesse collocate a sud dello Scalo Romana. È un esempio di progettazione paesaggistica in ambito urbano con interessanti richiami al paesaggio agrario del vicino parco agricolo Sud Milano e l’uso sapiente delle specie vegetali scelte in modo originale a tal fine.

 

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Esempio di archeologia “green”: verranno piantumati 105 nuovi alberi e 1700 siepi

Nella Milano romana, poco fuori l’antica Porta Ticinese, si trovava un anfiteatro grande quasi come il Colosseo, 155 metri per 122, alto 36. Fu smantellato, com’è provato dai suoi blocchi di pietra, reimpiegati come platea di fondazione della vicina Basilica di San Lorenzo.

Un parco urbano di archeologia green permetterà di ampliare e valorizzare quest’area: il progetto prevede, oltre alla nuova fase di scavi, la successiva ricostruzione “evocativa” dell’antico impianto dell’anfiteatro in un viridarium Amphitheatrum naturae in perfetta simbiosi fra vegetazione e ruderi.

Ha dichiarato Edoardo Croci, Presidente di Italia Nostra, sezione di Milano: “Italia Nostra è da sempre impegnata nella tutela del patrimonio culturale e naturale dell’Italia. In questa logica siamo attenti alla trasformazione urbana sostenibile di Milano, dove il futuro richiede anche la valorizzazione del passato. Il nuovo parco dell’anfiteatro romano con la sua impostazione innovativa consente di realizzare un parco archeologico non separato dalla città, ma pienamente integrato e vivibile con un approccio di “archeologia green”. Saremo ancora una volta accanto alla Soprintendenza, accompagnando il processo anche con un contributo per le attività di divulgazione grazie al nostro fondo Monti, con il quale abbiamo anche finanziato l’indagine diagnostica della Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano, che ha portato al recupero degli affreschi di Leonardo Da Vinci, da pochi giorni riaperta al pubblico”.

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Scali ferroviari Farini e San Cristoforo – Porta Genova, positivo il parere di Italia Nostra per l’attenzione all’ambiente.

Con l’incontro di venerdì 24 maggio 2019 alla Triennale, si sono chiuse le consultazioni pubbliche sul Master Plan Scali ferroviari Farini e San Cristoforo – Porta Genova, positivo il parere di Italia Nostra per l’attenzione all’ambiente. Chiediamo di ricostituire il parco rinascimentale di Villa Simonetta e realizzare un parco lineare lungo il Naviglio Grande da San Cristoforo alla Darsena.

Edoardo Croci, presidente della sezione di Milano di Italia Nostra: “Esprimiamo una valutazione positiva sulla visione di sviluppo degli scali ferroviari che valorizza la dimensione ecologica. Chiediamo la ricostituzione dei giardini all’italiana di Villa Simonetta e la realizzazione di un parco lineare lungo il Naviglio Grande da San Cristoforo alla Darsena con il recupero dell’edificio incompiuto di Aldo Rossi”.

Ma l’accordo di programma che sta alla base non genera sufficienti risorse dal punto di vista economico, con 50 milioni non si riescono a realizzare gli interventi di rigenerazione urbana pubblici previsti.

Scalo Farini e San Cristoforo – Porta Genova, parere positivo di Italia Nostra sul mater plan, per una rigenerazione urbana che mette in primo piano l’ecologia. Nelle richieste di Italia Nostra, la ricostituzione integrale del parco di Villa Simonetta, oggi tagliato dal sedime ferroviario e la realizzazione di un parco lineare lungo il Naviglio Grande da San Cristoforo alla Darsena con il recupero dell’edificio di Aldo Rossi. Con l’incontro di oggi alla Triennale, si chiudono le consultazioni pubbliche sul master plan vincitore del concorso internazionale con gli stakeholder.
Ha dichiarato Edoardo Croci, presidente di Italia Nostra, sezione di Milano: “Esprimiamo una valutazione positiva sulla visione di sviluppo degli scali ferroviari che valorizza la dimensione ecologica. Italia Nostra mette però in guardia che le risorse generate dall’accordo quadro non sono sufficienti per gli interventi previsti dal masterplan. Per lo scalo Farini sarebbe opportuno interrare la ferrovia e creare un parco connesso, oltre a recuperare il giardino storico all’italiana rinascimentale di Villa Simonetta, oggi diviso in due dai binari. Per quanto riguarda gli scali di P.ta Genova – San Cristoforo, il masterplan non prevede un’adeguata connessione col contesto territoriale circostante. Italia Nostra propone anche la creazione di un parco lineare, lungo il Naviglio Grande e il recupero dell’edificio incompiuto di Aldo Rossi degli anni ‘80 a San Cristoforo”.

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E’ la posizione di Italia Nostra, espressa dal presidente della sezione di Milano Edoardo Croci: “I vincoli per la tutela del patrimonio culturale e naturale non possono essere piegati ad un uso politico, ma devono fondarsi su elementi oggettivi. Dopo il tentativo di bloccare il Giardino dei Giusti al Monte Stella, con il vincolo sul quartiere QT8, ora è la volta della Piazza d’Armi di Baggio”.

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La sezione Italia Nostra di Milano, fin dalla sua fondazione, ha contribuito a importanti restauri di beni artistici e culturali nell’area di Milano (restauri 1969 – 1997).

Dalla metà degli anni ’90 questa attività è stata rafforzata con la costituzione del FONDO ENZO MONTI che per volontà testamentaria legava i beni immobili lasciati ad Italia Nostra alla realizzazione di restauri significativi. Questo indirizzo, oltre che assolvere alla volontà espressa, è in linea con lo Statuto dell’Associazione.

Italia Nostra, sezione di Milano nel 1995 ha così deliberato all’unanimità “di costituire un Fondo rappresentato dai proventi netti degli immobili descritti nel testamento. Tale Fondo destinato alla tutela dei beni culturali e al restauro di opere d’arte e architettoniche di Milano e della Provincia di Milano, è denominato “FONDO ENZO MONTI per i beni culturali”.

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Riapre oggi al pubblico la Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano, in occasione dei festeggiamenti per i 500 anni dalla morte di Leonardo, dopo svariati anni di chiusura per il cantiere di restauro. L’avvio dell’attuale restauro si deve al Soprintendente del Castello Sforzesco, Claudio Salsi, che raccolse nel 2006 l’allarme lanciato da Maria Teresa Fiorio, allora direttrice delle Civiche Raccolte d’Arte, per le diffuse efflorescenze saline che stavano cancellando la decorazione a tralci di gelso della sala.

“Ringraziamo il Soprintendente Salsi per aver gentilmente ricordato il contributo di Italia Nostra al restauro di questa sala,” dichiara Edoardo Croci, presidente di Italia Nostra Milano. “Fu proprio grazie a un’indagine diagnostica finanziata da I.N., assegnata ad Anna Lucchini con la supervisione dell’Opificio delle Pietre Dure (OPD) di Firenze, che si riuscì a stabilire l’avanzamento del degrado ma anche la presenza di tracce di pittura originale sotto le diffuse ridipinture. Le prime indagini condotte durante questo cantiere di studio rivelarono l’esistenza di frammenti di disegno preparatorio di grande interesse scientifico e storico.”

Grazie all’esistenza del Fondo Enzo Monti, in cui sono confluiti i lasciti testamentari donati a Italia Nostra per la tutela dei beni culturali e il restauro di opere architettoniche di Milano e provincia, la Sezione di Milano di Italia Nostra ha potuto finanziare il cantiere di studio della Sala delle Asse e ha realizzato negli ultimi venti anni più di trenta restauri di diverse opere di notevole interesse storico e artistico.

Mariarita Signorini – Presidente Nazionale Italia Nostra

Edoardo Croci – Presidente Italia Nostra Milano

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Conversazione con il Vicepresidente Giovanni Fossati: “La straordinaria storia di Villa Simonetta”

La Villa Simonetta, situata in posizione semicentrale nella zona nord-ovest di Milano, ospita attualmente la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado; è una costruzione di origine quattro-cinquecentesca, modificata nel corso dei secoli. Venne costruita a fine Quattrocento in aperta campagna ad alcune miglia dalla città ed oggi la ritroviamo prospiciente al lato occidentale dello Scalo Farini.

Ce ne ha parlato lunedì 29 aprile 2019 a Milano Giovanni Fossati, il vicepresidente della Sezione di Italia Nostra.

La conferenza, oltre a ripercorrere la storia, ricca di avvenimenti, che ha caratterizzato i secoli di vita di questo importante edificio, ha trattato anche le proposte formulate da Italia Nostra per il futuro della Villa Simonetta; ciò in relazione alla prossima ristrutturazione dello Scalo Farini derivante dall’Accordo di Programma tra il Comune di Milano e le Ferrovie inerente gli scali ferroviari milanesi.

È stata un’occasione per approfondire la conoscenza di una delle più importanti costruzioni rinascimentali ancor oggi presenti a Milano.

Potrete scoprire tutto nella video-intervista a Giovanni Fossati effettuata da Carlo Rolle e montata da Andrea Rui – su: https://www.youtube.com/watch?v=g4n3C9dUPoY&feature=youtu.be

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Ippodromo di Milano, il Tar respinge il ricorso della Snai

E’ stata pubblicata ieri la sentenza con la quale il Tar Lombardia ha respinto il ricorso delle società SNAI SpA e SNAITECH SpA, contro i vincoli relativi all’Ippodromo del galoppo ed al Trotter.

Commenta Edoardo Croci, Presidente Italia Nostra – Sezione di Milano: “L’Ippodromo è salvaguardato grazie al vincolo che era stato apposto su richiesta di Italia Nostra. In particolare il Giudice è entrato nel merito dei vincoli apposti e ha respinto le censure di controparte, valorizzando gli elementi tecnici a supporto dei provvedimenti: una pronuncia di merito dettagliata che conferma la centralità dei vincoli apposti”.

Il ricorso delle società SNAI SpA e SNAITECH SpA era stato avviato contro la  Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Milano, difesa dall’Avvocatura dello Stato, per l’annullamento dei vincoli a tutela dell’Ippodromo di Milano (per i due anelli del Galoppo e del Trotto di San Siro) risalenti al 2004 e al 2017. I vincoli furono apposti su richiesta di Italia Nostra, che quindi si è costituita con l’avvocato Noli a fianco della Soprintendenza. La società proprietaria dell’area riapriva un’istruttoria sui beni vincolati che mirava dopo 14 anni dal provvedimento a chiederne l’annullamento per poter poi edificare l’area.

I provvedimenti di vincolo del 2004 e del 2017, spiega Italia Nostra, hanno il fine di salvare la memoria storica e culturale di un luogo che è una parte rilevantissima della città. Inoltre, non cconfliggono con esigenze della proprietà di procedere ad interventi di valorizzazione concordate con il Comune di Milano per la riqualificazione del Quartiere Ippico di San Siro. Quello che non è consentito, è abbattere un pezzo di memoria storica.

 

FONTE: Affari Italiani

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La sezione è tornata a più riprese sullo stato di degrado in cui versa la piazza più importante di Milano, con gli annessi della Galleria, il corso Vittorio Emanuele, piazza San Babila e La Scala (oggetto di una specifica campagna contro il progetto Botta). In particolare, Piazza Duomo è sede di manifestazioni commerciali che spesso mal si conciliano con il carattere monumentale e la delicatezza del luogo. La piazza ne risente sia per i danni fisici che subisce per i lavori di allestimento, sia per la trasformazione della piazza in equivoco luna park. Questa deriva dell’utilizzo improprio di piazza Duomo ha di fatto legittimato un degrado strisciante, fatto di bivacchi, crocchi di venditori abusivi, e una generale perdita di stile e decoro del cuore storico monumentale – civile e religioso – della città.

La sezione di Milano, insieme alla Sopraintendenza ai beni artistici e architettonici, propone una moratoria di queste manifestazioni in piazza e Galleria, e una risistemazione dello spazio, prevedendo fra l’altro la collocazione in sotterraneo del cantiere della Veneranda Fabbrica del Duomo e il ripensamento della scalinata antistante la cattedrale, che eviti di trasformare il sagrato in luogo di bivacco.

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