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Minore. Un “Faro” sul Patrimonio Culturale
Il terzo settore con le comunità locali per iniziative di valorizzazione.

 

L’iniziativa “Minore” è volta al rafforzamento delle competenze dei volontari, che si tramuta in atti concreti tesi alla salvaguardia e valorizzazione dei beni “minori”, considerati come elementi centrali della cultura e coesione sociale per la creazione di insediamenti sani e sostenibili.

Per farlo si metteranno in atto azioni mirate alla promozione del patrimonio a rischio, promuovendo interventi di restauro e valorizzazione conservativa. Ognuna delle 34 Sezioni aderenti ha indicato un bene sul quale concentrarsi, ricompreso tra le categorie prevalentemente segnalate durante i laboratori condotti in passato: Aree archeologiche, Fortificazioni, Architetture dell’acqua. L’obiettivo è dar vita a nuove Comunità Patrimoniali come descritte nella Convenzione di Faro, secondo la quale i Beni Culturali sono importanti, oltre che per il valore di testimonianza storica, artistica e paesaggistica, in virtù del valore che le persone attribuiscono loro.

Al termine dell’iniziativa è previsto un evento nazionale, durante il quale le Comunità patrimoniali avranno la possibilità di incontrarsi e dibattere su quanto realizzato ospitando esperienze ed esperti del settore. Partner del progetto è ICOMOS Italia, con il quale è stata formalizzata una ATS dedicata alla realizzazione dell’iniziativa.

Per il progetto “Minore” la sezione di Italia Nostra di Milano ha deciso di occuparsi della Conca di Viarenna. La scelta è ricaduta su questa eredità culturale per la storia e il fondamentale ruolo idraulico nella realizzazione del sistema dei Navigli, quindi nella costruzione del Duomo e nel benessere della città d’acque. Questo bene pubblico, oggi poco valorizzato e dimenticato, potrebbe essere una sperimentazione per un processo partecipativo di tutela e cura grazie a una comunità di eredità tra istituzioni, enti, associazioni e cittadini attivi, secondo le indicazioni del Consiglio d’Europa nella Convenzione di Faro.

 

Abbiamo organizzato due giornate all’insegna del dialogo e del confronto:

CLICCA QUI PER SCOPRIRE E PARTECIPARE ALL’EVENTO

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VIRTU’, BACCO E SAN SEBASTIANO
Giovedì 13 febbraio 2025
ore 18.00
Visita riservata ai soci

Chiesa di San Gottardo in Corte
(Via Francesco Pecorari, 2 – Milano)

Conversazione con il restauratore Eros Zanotti
Con un saluto di
Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo di Milano
Edoardo Croci, Presidente nazionale e della sezione di Milano di Italia Nostra

Seguirà visita al Museo del Duomo

Grazie al contributo della sezione di Milano di Italia Nostra i visitatori del Museo del Duomo di Milano (Piazza del Duomo, 12), potranno nuovamente ammirare tre capolavori in marmo di Candoglia raffiguranti: San Sebastiano, Bacco e Virtù, all’interno del percorso di visita del Complesso Monumentale.

Un restauro “a vista”, condotto in loco, per alcune settimane, all’interno della Sala 7 e realizzato da Magistri S.r.l di Eros Zanotti, su incarico della Veneranda Fabbrica del Duomo, in sintonia con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano.

Un importante quanto necessario intervento, per restituire la loro bellezza originaria a queste straordinarie sculture, opere del XVI secolo in marmo di Candoglia, utilizzato fin dalla fine del ‘300 dalla Veneranda Fabbrica per la Cattedrale milanese.

In allegato l’invito del Presidente Edoardo Croci

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Italia Nostra sostiene il restauro di tre preziose opere del Museo del Duomo di Milano. Grazie al contributo della sezione milanese dell’associazione, istituita nel 1955 per la salvaguardia dei beni culturali, artistici e naturali del nostro Paese, infatti, da oggi, i visitatori del Museo del Duomo di Milano (Piazza del Duomo, 12), potranno nuovamente ammirare i tre capolavori in marmo di Candoglia raffiguranti San Sebastiano, Bacco e Virtù, all’interno del percorso di visita.

Un restauro “a vista”, condotto in loco, per alcune settimane, all’interno della Sala 7 e realizzato da Magistri S.r.l di Eros Zanotti, su incarico della Veneranda Fabbrica del Duomo, in sintonia con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano.

Un importante quanto necessario intervento, per restituire la loro bellezza originaria a queste straordinarie sculture, opere del XVI secolo in marmo di Candoglia, utilizzato fin dalla fine del ‘300 dalla Veneranda Fabbrica per la Cattedrale milanese.

Tre sculture e perciò tre storie uniche che scoprono di avere, sulla linea del tempo, un prezioso destino comune: la Sala 7 del Museo del Duomo, dove oggi sono custodite.

«Siamo molto felici del restauro appena concluso sulle tre sculture Bacco, Virtù e San Sebastiano, reso possibile grazie al sostegno di Italia Nostra, al fianco della Veneranda Fabbrica del Duomo già in altre occasioni. Per il Museo del Duomo, è stata un’opportunità importante “ritrovare” la bellezza di tre splendide opere che necessitavano di un intervento di pulitura, per tornare a farsi ammirare in tutto il loro splendore. Un segno concreto di un lavoro costante per la valorizzazione delle collezioni del nostro museo» – dichiara Mons. Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo e Direttore dell’Area Cultura e Conservazione della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Italia Nostra rinnova così un consolidato ed importante legame con la Veneranda Fabbrica del Duomo, alla quale aveva già assicurato il proprio sostegno in occasione del restauro della Porta Pogliaghi (1998) della Cattedrale e per quello del grande Modello ligneo (2006), anch’esso conservato all’interno del Museo del Duomo.

Queste le parole di Edoardo Croci, Presidente nazionale e Presidente della sezione di Milano di Italia Nostra: «Italia Nostra è da sempre impegnata nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico, culturale e artistico del Paese, attraverso una serie di restauri promossi dal Fondo Monti, frutto di un importante lascito testamentario. È la terza volta nella nostra storia che collaboriamo con la Veneranda Fabbrica del Duomo e, questa volta, abbiamo promosso il restauro di tre importanti statue del ‘500 che sono presenti all’interno del Museo del Duomo. Siamo particolarmente orgogliosi di collaborare con la Fabbrica per rioffrire ai milanesi la visione di queste opere».

L’intervento effettuato sulle tre sculture rende così nuovamente accessibile al pubblico una parte importante del patrimonio esposto in Museo, disponibile quest’ultimo anche in una nuovissima versione digitale. L’esperienza di visita prosegue infatti in rete, attraverso il nuovo Catalogo online del Museo del Duomo, composto da 846 schede ricercabili e consultabili direttamente sul sito ufficiale del Duomo duomomilano.it, all’interno della sezione Cultura e Arte.

Uno strumento di ricerca che oltre studiosi ed appassionati coinvolge tutti coloro che desiderano scoprire ed approfondire da remoto le opere custodite o ammirate durante il percorso di visita in Museo.

Il Catalogo, arricchito ogni mese di nuovi contenuti editoriali sulle collezioni, viene inoltre costantemente aggiornato, riconducendovi così tutti gli ultimi interventi effettuati sulle opere o le novità presenti nelle sale, proprio come nel caso delle tre sculture della sala sforzesca.

BACCO, SAN SEBASTIANO E VIRTÙ
Un soldato, un’antica divinità greca ed una Virtù. Così raffigurate, le tre sculture si offrono oggi al pubblico sotto una nuova luce che dona loro la possibilità di essere apprezzate in tutta la loro eleganza: San Sebastiano, giovane soldato dallo sguardo sofferente, condannato per la sua fede ad essere trafitto dalle frecce; Bacco, antico dio romano del vino che nel 2013 scopre ricovero in Museo e la Virtù, forse identificabile con la Prudenza, bellissima nei suoi drappeggi e con lo splendido diadema a sormontarle il capo, rappresentando una delle quattro Virtù cardinali della teologia cattolica.

Tre capolavori scolpiti nel marmo da mani ignote entro la metà del Cinquecento e ispirati alla ripresa dell’antichità classica che in quel periodo coinvolge anche gli artisti attivi nel cantiere della Cattedrale milanese, anche con soggetti curiosi e profani, quali ad esempio proprio Bacco.

San Sebastiano
Scultore ignoto, primo decennio del XVI secolo
Proveniente da un finestrone dell’area absidale del Duomo, il San Sebastiano è stato ricondotto a uno scultore milanese attento alle novità di Cristoforo Solari: scultore e architetto del Canton Ticino, grazie alla sua produzione contribuì a traghettare la scultura e l’architettura lombarde, ancora legate alla tradizione locale, verso il classicismo già in auge a Venezia, Mantova e Roma. Sebastiano, martire del IV secolo, è raffigurato come un giovane dallo sguardo sofferente, poggiato contro un tronco e coperto da un tralcio di vite che gli cinge i fianchi. Sul suo corpo sono visibili tre fori, dove originariamente erano inserite altrettante frecce metalliche.

Il San Sebastiano presenta riferimenti stilistici che richiamano due sculture eseguite da Solari per la Cattedrale: l’Adamo (1502-1503) e la Sant’Elena (secondo decennio del Cinquecento), dalle quali riprende rispettivamente il tralcio di vite e la capigliatura con lunghi boccoli. Entrambe le opere sono esposte in Museo nella sala del classicismo lombardo (n. 8).

Bacco
Scultore ignoto, quarto decennio del XVI sec. circa
Raffigurante il dio romano del vino, la scultura si trovava in origine sul capitello di un pilone del Duomo. Bacco è rappresentato come un giovane dalla corta chioma ricciuta e la muscolatura rilevata, con lo sguardo rivolto verso il bicchiere tenuto in alto nella mano destra. Il braccio sinistro è invece appoggiato al fianco corrispondente.

Coperto solo da un serto di pampini che gli cinge i fianchi, Bacco risulta stante su un basamento circolare; dietro la gamba sinistra si trova un tronco d’albero di sostegno.

Secondo gli studiosi, l’ignoto autore dell’opera potrebbe essere uno scultore lombardo di formazione centro-italiana, attento alla statuaria antica ma anche all’interpretazione che ne offrivano gli artisti della cerchia michelangiolesca: la posa del Bacco riecheggia infatti quella dell’omonimo capolavoro giovanile di Michelangelo (1497) oggi al Museo del Bargello di Firenze, seppure priva di quell’abbandono all’ebbrezza e di quel languore che caratterizzano l’androgina divinità del maestro.

Virtù (Prudenza)
Scultore ignoto, primi decenni del XVI secolo
La scultura è forse identificabile con la Prudenza, una delle quattro Virtù cardinali della teologia cattolica insieme a Giustizia, Fortezza e Temperanza. L’opera esposta in Museo la rappresenta come una donna imponente dallo sguardo assorto, rivolto verso la sua sinistra.

I lunghi capelli, suddivisi in due bande sulla fronte, sono sormontati da un diadema.

Stante su un basamento poligonale e abbigliata con una tunica e un manto dagli ampi panneggi, in origine la figura teneva fra le mani due oggetti, oggi non identificabili perché lacunosi.

Proveniente da un finestrone del tiburio del Duomo e ricondotta dagli studiosi a un ignoto scultore, sul piano stilistico la Prudenza è espressione di un linguaggio classicheggiante, introdotto in Cattedrale da scultori come Benedetto Briosco, Cristoforo Solari e Andrea Fusina.

IL RESTAURO AL SERVIZIO DELL’ARTE
Come accade per la maggior parte delle opere esposte all’esterno del Duomo di Milano, San Sebastiano, Bacco e Virtù, oggi custoditi negli spazi del Museo, furono soggetti per secoli agli effetti dell’azione degli agenti atmosferici e dell’inquinamento: il più evidente la perdita del caratteristico candore rosaceo del marmo di Candoglia, coperto quest’ultimo da accumuli di particellato, croste nere e depositi superficiali.

La situazione conservativa delle tre figure ha così rappresentato una validissima occasione per operare, oltre che con le più tradizionali tecniche di pulitura mediante impacco, attraverso l’innovativo intervento del laser.

La nuova strumentazione permette infatti di poter intervenire in sicurezza, puntualmente ed a distanza, evitando la diretta azione meccanica sull’opera. Questo consente una nuova leggibilità di tutti quei dettagli e finiture dell’aspetto originario prima celati, restituendo così al San Sebastiano, al Bacco e alla Virtù la loro identità artistica.

Per la foto: copyright ©Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano

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Aipin e Italia Nostra insieme alla prossima edizione della Milano Green Week 2024 venerdì  27 settembre 2024 ore 10-13 nella sede CAM Garibaldi, Via Strehler n. 5, Milano

                                             

Beni culturali e paesaggio di fronte al cambiamento climatico: giardini storici, siti archeologici, alberi monumentali, parchi urbani per la città resiliente.   

Tema: Interventi e Nature Based Solutions per la tutela del patrimonio storico e ambientale da ondate di calore e siccità, bombe d’acqua e alluvioni, piogge acide e specie esotiche.

Contributi e relatori:

  • Gestione innovativa e sostenibile dei parchi storici, Laura Pelissetti, Manuela Strada Rete dei Giardini Storici ReGiS 
  • Parchi archeologici e alberi monumentali tra siccità e desertificazione, Gianluigi Pirrera, AIPIN
  • Castello Sforzesco: quando storia e biodiversità si incontrano,  Enrico Banfi, già curatore di botanica e direttore del Museo Storia Naturale
  • Servizi ecosistemici e biodiversità in ambito urbano e il caso del Rogolone, Edoardo Croci, Italia Nostra
  • Prove di adattamento al CC: città spugna e benessere, Flora Vallone  AIPIN
  • Germania e cambiamento climatico: risultati di un viaggio studio, Francesca Oggionni, ODAF
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Un ciclo di iniziative per conoscere e camminare nelle strade dei quartieri di Milano: conferenze e passeggiate urbane

Si inizia a Febbraio con:

Presentazione del libro “Tortona Solari : Milano In  un Quartiere”, edito da  Mursia, con l’autore  Roberto Monelli e Guido Rosti– L’identità  e trasformazione di un quartiere dal grande passato industriale.

-Video “Milano Dipinta“  introdotto  dal suo autore Andrea Rui, grande divulgatore  della  storia di Milano e illustratore straordinario di architettura. Il suo è un viaggio nel passato di Milano, tramite  una lunga passeggiata, che potrete poi fare a piedi o in bicicletta, introdotto e guidato  da Rui  con il  supporto  del suo bellissimo video che racconta  una storia di mutamento della città,  illustrata da  più  di 250  opere realizzate da 70 artisti  prevalentemente  durante l’Ottocento e nella prima metà del Novecento.

Marzo con:

Memorie urbane, il presente e il futuro: un racconto intorno a due nuove fermate della metropolitana M4, la linea  Blu, ad Ovest della città, completata alla fine del 2024. In collaborazione con  l’Associazione Culturale Museolab6.

A  cura di Anelisa Ricci

Fermata Piazza Tirana e quartiere Giambellino: tra storia, progetti in corso e scenari venturi.

Un racconto introdotto da due Video: “C’era una volta il quartiere Giambellino” e“Piazza Tirana tra acqua e ferrovia“

 Aprile con:

 Passeggiata  guidata –  Fermata  Coni Zugna Parco Solari : Le iconiche architetture del‘900

 Arrigo Arrighetti:  la Piscina Solari. Gio Ponti: la casa di via Dezza e le Domus di via Letizia. la Chiesa del Fopponino in via Giovio, Vico Magistretti ­: le abitazioni in Piazza Aquileia e Asnago e Vender: la residenza  di in via Verga.

 

Invieremo maggiori dettagli nelle prossime newsletter

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All’inizio di quest’anno 29 associazioni culturali e benefiche attive nell’ambito milanese sono state gratificate da un inaspettato lascito, un apprezzabile tesoretto che un generoso benefattore nel suo testamento ha deciso di assegnare ad ognuna di esse, nominate singolarmente, secondo la precisa intenzione di sostenerle nella loro attività culturale e assistenziale, assecondando una sua personale visione concepita come scelta di vita.

Nicola Valenziano nasce a Lodi il 7 marzo 1936 da genitori proprietari di alcuni negozi che, successivamente, vendono per acquistare un negozio di tessuti e maglieria a Milano, dove si trasferiscono e dove il giovane Nicola frequenterà una scuola ad indirizzo tessile e gestirà fino ai primi anni ’90 l’attività commerciale avviata dai genitori.

A Milano Nicola Valenziano sviluppa il suo interesse per le attività culturali e le strutture assistenziali che la città offre. Per vivere questa esperienza in modo partecipato si pone in contatto con le associazioni che vivono queste finalità come missione e che saranno poi i soggetti destinatari delle sue volontà testamentarie. È così che nel gennaio del 1995 diviene socio di Italia Nostra nella Sezione di Milano, stabilendo un rapporto che conserverà fedelmente fino all’anno del suo decesso nel 2022.

Tra gli interessi coltivati da Nicola, ha un posto particolare l’orologeria, una passione alimentata con la frequentazione a ben due corsi specifici promossi dal comune di Milano, nell’ambito dei quali stringerà alcune selezionate amicizie che conserverà nel corso degli anni e che lo accompagneranno nei momenti dedicati alle sue passioni: i viaggi, i mercatini dove acquistare oggetti di antiquariato, i concerti , gli spettacoli cinematografici nei cinema d’essai, le conferenze dove aggiornare e consolidare la sua formazione culturale.

Valenziano amava viaggiare per conoscere località lontane come la Cina o Capo Nord, che raggiunse a bordo di una Fiat 600. Ma questo suo interesse di conoscere il mondo era costantemente rivolto anche al suo ambiente di vita quotidiana: il territorio milanese e quello lombardo, che percorreva ed esplorava alla ricerca, non solo delle più celebrate manifestazioni artistiche, ma anche di quelle testimonianze inserite nel tessuto urbano milanese che raccontano la storia recente del ‘900 a Milano. Sono espressioni identitarie dello spirito milanese molto amate dai cittadini. Sono i quartieri operai, le archeologie industriali e perfino i tram d’epoca conservati nel deposito dell’ATM, che configurano scenari all’interno dei quali viveva, lavorava e percorreva la città l’individuo “comune”, sempre al centro dell’attenzione di Nicola Valenziano e della sua generosità. Si pensi a quelle istituzioni a servizio dell’uomo malato o caduto in disgrazia ricordate nel suo testamento (ad esempio “il pane quotidiano”). Tra queste l’esempio della Società Umanitaria suggerisce una significativa analogia fra due generosi benefattori lombardi: Prospero Moisè Loria e Nicola Valenziano che nel loro testamento, quale atto definitivo che riassume una visione di vita, hanno manifestato la volontà di fondare o di sostenere organizzazioni finalizzate alla formazione culturale dei cittadini. A tal fine uno strumento ugualmente apprezzato da entrambi è il Metodo Montessori, che coniuga “sapere e saper fare”, intendendo con questo che l’insegnamento deve preparare all’attività lavorativa e, nel contempo, formare il cittadino alla consapevolezza dei valori morali e culturali.

Nicola Valenziano è stato un personaggio riservato, uno spirito libero che non ha mai ricercato un ruolo pubblico per porsi in vista. I suoi numerosi atti di beneficienza in vita si sono sempre svolti nell’atmosfera discreta del privato. Questo è il motivo per cui il generoso lascito di tutto il suo patrimonio, come si è detto, ha sorpreso i suoi beneficiari.

Nicola Valenziano

Con questo sintetico profilo della sua personalità, complessa per la molteplicità di interessi, ma semplice per la linearità del suo stile di vita, Italia Nostra, grata, intende rendergli merito.

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Le bellezze della Toscana- in viaggio assieme ad Italia Nostra

Si è da poco concluso il primo viaggio dell’anno, quattro giorni alla scoperta delle bellezze del territorio toscano. (nella foto il gruppo dei nostri soci e sullo sfondo il Castello di Poppi)

Siamo lieti di annunciare a tutti i nostri soci e a chi desidera diventarlo che abbiamo riaperto la stagione dei viaggi. Dopo due anni difficili oggi siamo pronti a ripartire con delle proposte culturali variegate e interessanti, sempre nel rispetto delle normative anti Covid-19.

Seguiteci sui social, sul nostro sito e leggete le newsletter per essere informati circa le nuove proposte di viaggio.
Per informazioni potete sempre fare affidamento ai seguenti indirizzi email: milano@italianostra.org – viaggi.milano@italianostra.org

Allegati

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GIORNATE EUROPEE DEL PATRIMONIO 2020 – APERTURA STRAORDINARIA DEGLI SCAVI E RITROVAMENTI DELL’ANFITEATRO ROMANO
Sabato 10 ottobre la Soprintendente Arch. Antonella Ranaldi ha accompagnato il Presidente della Sezione di Milano di Italia Nostra Edoardo Croci, il Vicepresidente Umberto Vascelli Vallara ed alcuni Consiglieri, ad una visita inaugurale dell’Anfiteatro di Milano. Un progetto straordinario per ricostruire, in una chiave naturale, l’Anfiteatro romano.

La nostra Sezione ha contribuito economicamente allo scavo archeologico utilizzando le risorse per resaturi Fondo Monti e durante la visita il Presidente Edoardo Croci è intervenuto raccontando le motivazioni per la quale Italia Nostra ha deciso di supportare e finanziare il progetto.

Guarda l’intervista del Presidente

Il Fondo Monti, denominato “FONDO ENZO MONTI per i beni culturali”, dal 1995 ha come scopo la tutela dei beni culturali e il restauro di opere d’arte e architettoniche di Milano e Provincia.
Sul sito tutte le informazioni sui nostri restauri.

Fondo Enzo Monti

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Il Fondo Monti per il Museo Bagatti Valsecchi

Continuano i lavori di restauro del soffitto della biblioteca, uno degli ambienti più suggestivi del Museo. Si tratta di un intervento importante che dovrebbe concludersi prima dell’estate, restituendo così il magico soffitto stellato con i suoi colori accesi e i suoi disegni originali.

Questo meraviglioso restauro, come ricorderete, è finanziato dalla Sezione milanese di Italia Nostra grazie al Fondo Monti.

Scopri il Museo

 

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