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Esempio di archeologia “green”: verranno piantumati 105 nuovi alberi e 1700 siepi

Nella Milano romana, poco fuori l’antica Porta Ticinese, si trovava un anfiteatro grande quasi come il Colosseo, 155 metri per 122, alto 36. Fu smantellato, com’è provato dai suoi blocchi di pietra, reimpiegati come platea di fondazione della vicina Basilica di San Lorenzo.

Un parco urbano di archeologia green permetterà di ampliare e valorizzare quest’area: il progetto prevede, oltre alla nuova fase di scavi, la successiva ricostruzione “evocativa” dell’antico impianto dell’anfiteatro in un viridarium Amphitheatrum naturae in perfetta simbiosi fra vegetazione e ruderi.

Ha dichiarato Edoardo Croci, Presidente di Italia Nostra, sezione di Milano: “Italia Nostra è da sempre impegnata nella tutela del patrimonio culturale e naturale dell’Italia. In questa logica siamo attenti alla trasformazione urbana sostenibile di Milano, dove il futuro richiede anche la valorizzazione del passato. Il nuovo parco dell’anfiteatro romano con la sua impostazione innovativa consente di realizzare un parco archeologico non separato dalla città, ma pienamente integrato e vivibile con un approccio di “archeologia green”. Saremo ancora una volta accanto alla Soprintendenza, accompagnando il processo anche con un contributo per le attività di divulgazione grazie al nostro fondo Monti, con il quale abbiamo anche finanziato l’indagine diagnostica della Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano, che ha portato al recupero degli affreschi di Leonardo Da Vinci, da pochi giorni riaperta al pubblico”.

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Scali ferroviari Farini e San Cristoforo – Porta Genova, positivo il parere di Italia Nostra per l’attenzione all’ambiente.

Con l’incontro di venerdì 24 maggio 2019 alla Triennale, si sono chiuse le consultazioni pubbliche sul Master Plan Scali ferroviari Farini e San Cristoforo – Porta Genova, positivo il parere di Italia Nostra per l’attenzione all’ambiente. Chiediamo di ricostituire il parco rinascimentale di Villa Simonetta e realizzare un parco lineare lungo il Naviglio Grande da San Cristoforo alla Darsena.

Edoardo Croci, presidente della sezione di Milano di Italia Nostra: “Esprimiamo una valutazione positiva sulla visione di sviluppo degli scali ferroviari che valorizza la dimensione ecologica. Chiediamo la ricostituzione dei giardini all’italiana di Villa Simonetta e la realizzazione di un parco lineare lungo il Naviglio Grande da San Cristoforo alla Darsena con il recupero dell’edificio incompiuto di Aldo Rossi”.

Ma l’accordo di programma che sta alla base non genera sufficienti risorse dal punto di vista economico, con 50 milioni non si riescono a realizzare gli interventi di rigenerazione urbana pubblici previsti.

Scalo Farini e San Cristoforo – Porta Genova, parere positivo di Italia Nostra sul mater plan, per una rigenerazione urbana che mette in primo piano l’ecologia. Nelle richieste di Italia Nostra, la ricostituzione integrale del parco di Villa Simonetta, oggi tagliato dal sedime ferroviario e la realizzazione di un parco lineare lungo il Naviglio Grande da San Cristoforo alla Darsena con il recupero dell’edificio di Aldo Rossi. Con l’incontro di oggi alla Triennale, si chiudono le consultazioni pubbliche sul master plan vincitore del concorso internazionale con gli stakeholder.
Ha dichiarato Edoardo Croci, presidente di Italia Nostra, sezione di Milano: “Esprimiamo una valutazione positiva sulla visione di sviluppo degli scali ferroviari che valorizza la dimensione ecologica. Italia Nostra mette però in guardia che le risorse generate dall’accordo quadro non sono sufficienti per gli interventi previsti dal masterplan. Per lo scalo Farini sarebbe opportuno interrare la ferrovia e creare un parco connesso, oltre a recuperare il giardino storico all’italiana rinascimentale di Villa Simonetta, oggi diviso in due dai binari. Per quanto riguarda gli scali di P.ta Genova – San Cristoforo, il masterplan non prevede un’adeguata connessione col contesto territoriale circostante. Italia Nostra propone anche la creazione di un parco lineare, lungo il Naviglio Grande e il recupero dell’edificio incompiuto di Aldo Rossi degli anni ‘80 a San Cristoforo”.

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E’ la posizione di Italia Nostra, espressa dal presidente della sezione di Milano Edoardo Croci: “I vincoli per la tutela del patrimonio culturale e naturale non possono essere piegati ad un uso politico, ma devono fondarsi su elementi oggettivi. Dopo il tentativo di bloccare il Giardino dei Giusti al Monte Stella, con il vincolo sul quartiere QT8, ora è la volta della Piazza d’Armi di Baggio”.

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La sezione Italia Nostra di Milano, fin dalla sua fondazione, ha contribuito a importanti restauri di beni artistici e culturali nell’area di Milano (restauri 1969 – 1997).

Dalla metà degli anni ’90 questa attività è stata rafforzata con la costituzione del FONDO ENZO MONTI che per volontà testamentaria legava i beni immobili lasciati ad Italia Nostra alla realizzazione di restauri significativi. Questo indirizzo, oltre che assolvere alla volontà espressa, è in linea con lo Statuto dell’Associazione.

Italia Nostra, sezione di Milano nel 1995 ha così deliberato all’unanimità “di costituire un Fondo rappresentato dai proventi netti degli immobili descritti nel testamento. Tale Fondo destinato alla tutela dei beni culturali e al restauro di opere d’arte e architettoniche di Milano e della Provincia di Milano, è denominato “FONDO ENZO MONTI per i beni culturali”.

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Visita culturale

Visita alla rinascimentale Villa Simonetta

giovedì 6 giugno 2019

Guida culturale: Giovanni Fossati

Un pomeriggio dedicato alla Villa Simonetta dove saremo cortesemente accolti dal Maestro Andrea Melis, Direttore della Scuola Civica di Musica “Claudio Abbado”. Apprezzeremo il portico e le due logge cinquecentesche esterne all’edificio per poi spostarci all’interno dove si conservano alcune vestigia della costruzione primitiva di fine Quattrocento, lo scalone cinquecentesco con il soffitto affrescato e alcuni ambienti affrescati alle pareti ed ai soffitti. Osserveremo la cosiddetta “Finestra dell’Eco” e avremo accesso alla Cappella fatta costruire a fine Quattrocento da Gualtiero Bascapè.

Sarà l’occasione giusta per osservare le due grandi peschiere e prendere visione di quanto resta dell’originario giardino cinquecentesco del quale Italia Nostra sta promuovendo il completo recupero, reso possibile dalla prevista prossima dismissione di parte dell’adiacente Scalo Farini.

Guarda la conversazione del Vice presidente Giovanni Fossati con Carlo Rolle – montaggio di Andrea Rui – su  https://www.youtube.com/watch?v=g4n3C9dUPoY&feature=youtu.be

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Riapre oggi al pubblico la Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano, in occasione dei festeggiamenti per i 500 anni dalla morte di Leonardo, dopo svariati anni di chiusura per il cantiere di restauro. L’avvio dell’attuale restauro si deve al Soprintendente del Castello Sforzesco, Claudio Salsi, che raccolse nel 2006 l’allarme lanciato da Maria Teresa Fiorio, allora direttrice delle Civiche Raccolte d’Arte, per le diffuse efflorescenze saline che stavano cancellando la decorazione a tralci di gelso della sala.

“Ringraziamo il Soprintendente Salsi per aver gentilmente ricordato il contributo di Italia Nostra al restauro di questa sala,” dichiara Edoardo Croci, presidente di Italia Nostra Milano. “Fu proprio grazie a un’indagine diagnostica finanziata da I.N., assegnata ad Anna Lucchini con la supervisione dell’Opificio delle Pietre Dure (OPD) di Firenze, che si riuscì a stabilire l’avanzamento del degrado ma anche la presenza di tracce di pittura originale sotto le diffuse ridipinture. Le prime indagini condotte durante questo cantiere di studio rivelarono l’esistenza di frammenti di disegno preparatorio di grande interesse scientifico e storico.”

Grazie all’esistenza del Fondo Enzo Monti, in cui sono confluiti i lasciti testamentari donati a Italia Nostra per la tutela dei beni culturali e il restauro di opere architettoniche di Milano e provincia, la Sezione di Milano di Italia Nostra ha potuto finanziare il cantiere di studio della Sala delle Asse e ha realizzato negli ultimi venti anni più di trenta restauri di diverse opere di notevole interesse storico e artistico.

Mariarita Signorini – Presidente Nazionale Italia Nostra

Edoardo Croci – Presidente Italia Nostra Milano

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Italia Nostra ha presentato un Appello al Ministro dell’istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), Marco Bussetti, per ribadire – anche a seguito delle istanze raccolte durante il Seminario Nazionale “Patrimonio e dialoghi tra culture”  del 22-24 marzo 2019, provenienti dai referenti e docenti delle sezioni territoriali – la necessità di una definitiva revisione del piano di insegnamento delle Arti nel nostro sistema scolastico.

L’appello chiede al Ministro di mettere in atto tutti gli opportuni interventi, affinché sia reinserito l’insegnamento della Storia dell’arte in tutto il ciclo dell’istruzione e ripristinati gli Istituti d’arte, cosicché  il nostro Patrimonio artistico sia il luogo nel quale e attraverso il quale si costruiscono persone e cittadini migliori, che esso sia leva per intelligenze creative legate alle storie dei territori e alla qualità degli artigianati artistici e dei “mestieri dell’arte”.

Leggi l’appello: http://www.italianostraeducazione.org/wp-content/uploads/2019/05/Appello-istruzione-artistica.pdf

Mariarita Signorini – Presidente Nazionale Italia Nostra

Maria Rosaria Iacono – Responsabile Settore Educazione e Formazione Italia Nostra

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Conversazione con il Vicepresidente Giovanni Fossati: “La straordinaria storia di Villa Simonetta”

La Villa Simonetta, situata in posizione semicentrale nella zona nord-ovest di Milano, ospita attualmente la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado; è una costruzione di origine quattro-cinquecentesca, modificata nel corso dei secoli. Venne costruita a fine Quattrocento in aperta campagna ad alcune miglia dalla città ed oggi la ritroviamo prospiciente al lato occidentale dello Scalo Farini.

Ce ne ha parlato lunedì 29 aprile 2019 a Milano Giovanni Fossati, il vicepresidente della Sezione di Italia Nostra.

La conferenza, oltre a ripercorrere la storia, ricca di avvenimenti, che ha caratterizzato i secoli di vita di questo importante edificio, ha trattato anche le proposte formulate da Italia Nostra per il futuro della Villa Simonetta; ciò in relazione alla prossima ristrutturazione dello Scalo Farini derivante dall’Accordo di Programma tra il Comune di Milano e le Ferrovie inerente gli scali ferroviari milanesi.

È stata un’occasione per approfondire la conoscenza di una delle più importanti costruzioni rinascimentali ancor oggi presenti a Milano.

Potrete scoprire tutto nella video-intervista a Giovanni Fossati effettuata da Carlo Rolle e montata da Andrea Rui – su: https://www.youtube.com/watch?v=g4n3C9dUPoY&feature=youtu.be

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Conferenza

Anfiteatro Romano

La simbiosi tra verde e archeologia

Giovedì 30 maggio 2019

Arch. Antonella Ranaldi Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano

Milano si appresta ad accogliere un nuovo “polmone verde”!

Un parco urbano di archeologia green permetterà di ampliare e valorizzare l’area originariamente occupata dall’anfiteatro di epoca romana. Il progetto proposto dalla Soprintendente Antonella Ranaldi prevede, oltre alla nuova fase di scavi, la successiva ricostruzione “evocativa” dell’antico impianto dell’anfiteatro in un viridarium Amphitheatrum naturae in perfetta simbiosi fra vegetazione e ruderi. Il giardino riprodurrà la forma ellittica dell’antico edificio con siepi e alberi ispirandosi ad una filosofia che introduce la flora nei siti archeologici come nell’idea di Giacomo Boni dei primi del Novecento nel Foro romano, nelle passeggiate archeologiche e nel Tempio romano di Venere e Roma.

 

Sala Conferenze – Piano terra

Via Duccio di Boninsegna 21/23, Milano

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Visita culturale

Ivrea, quando la cultura d’impresa si fa immagine del territorio

sabato 1 giugno 2019

Guide culturali: Umberto Vascelli Vallara, Paolo Galluzzi, Alberto Redolfi,
Enrico Giacopelli, Paolo Mazzo

Imprenditore, politico, editore e fine umanista, Olivetti lavorò non soltanto per la propria azienda, ma soprattutto per rinnovare completamente i modi e il senso del lavoro industriale in Italia. Il concetto di “comunità” spinse l’imprenditore a considerare la fabbrica come il luogo produttore di bene e non di beni, in un’ottica che non limitasse il profitto al mero arricchimento ma che lo intendesse come un plus da reimpiegare sul territorio, sulla qualità della vita dei lavoratori e sull’ecosistema. Per adattare il lavoro alle esigenze dell’uomo, Olivetti portò in fabbrica poeti e intellettuali, animando i propri operai con proiezioni di film, biblioteche e servizi sociali all’avanguardia. Il suo fu il tentativo di creare un nuovo modello umano, fatto di solidarietà tra imprenditori e operai, tra fabbrica, città e campagne circostanti.

Visiteremo il MAAM (Museo dell’architettura moderna di Ivrea) vero e proprio museo a cielo aperto, che si snoda lungo via Jervis e le aree contigue su cui sorgono gli edifici più rappresentativi della cultura olivettiana: dalle Officine ICO al Centro Servizi Sociali, palazzina pensata per accogliere una biblioteca, servizi sociali e assistenziali, dal Centro Studi e Esperienze, con un disegno che ricorda le opere di Frank Lloyd Wright, all’Unità Residenziale Ovest, una vera e propria opera di land architecture perfettamente mimetizzata e integrata con l’ambiente naturale circostante.

Conferenza “Ivrea, quando la cultura d’impresa si fa immagine del territorio” -Presentazione

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